Innanzitutto sto benissimo. È un po' come essere in viaggio con la macchina fotografica: non guardi il tramonto, lo fotografi. Non guardi una trasparenza di foglia, un riflesso d'acqua, una cavalletta, un temporale con i tuoi occhi ma con l'occhio dell'obiettivo, non stai neanche a vedere quanto sono belli, come ti piacciono, perché sei concentrato sull'angolo di inquadratura migliore, sul taglio di luce, sul tempo di esposizione.
Così, come spesso vado in vacanza lasciando apposta a casa la macchina fotografica, a volte lascio a casa internet per un po'. E faccio delle cose senza raccontarle a nessuno, neanche a me: facendole e basta. Guardando l'alba senza fotografarla, incontrando gente senza descriverla, facendo parmigiane di melanzane senza discuterne dosi e ricetta. Fa bene, per un po', ogni tanto.
Perché poi qui è lo stesso di quando da bambino andavi in villeggiatura sempre nello stesso posto e rivedevi dopo un anno compagni di giochi a cui in tutto quel tempo non avevi affatto pensato: avevi fatto un sacco di cose, corso con altri bambini, imparato la moltiplicazione e la bici senza mani, preso le botte mangiato gelati e fatto castelli di lego. Poi tornavi lì e riecco quelli a cui per mesi non avevi rivolto un pensiero, ecco che erano ancora i tuoi amici, ecco che bastava mezzo minuto per ricominciare a ridere insieme, per ricominciare il gioco dove lo avevate interrotto.
Perciò, eccoci qui.
Intanto ho imbiancato da sola tutta la casa riverniciando nel contempo sei caloriferi, tre porte, otto finestre con relativi infissi e un paio di altre cose che mi sono capitate intorno mentre avevo in mano il pennello, ho letto moltissimo, ho cucinato moltissimo, ho campeggiato senza tenda sulla sabbia, ho camminato e pescato, ho tagliato molta erba, potato molte rose e perso svariate partite a scacchi, ho elaborato alcune sconvolgenti e rivoluzionarie teorie sul DNA non codificante, sui bambini del neolitico, sull'inferno e il paradiso e la bilancia dell'universo, ho imparato a fare la torta di semolino, visto film, dato baci, ho imparato a riconoscere Sirio e Aldebaran, ho partecipato a un mercatino di svuota soffitte guadagnando ben ottanta euro con la bancarella della "Pesca", ho costruito una lampada ochetta cugina della grande oca volante che avevo fatto anni fa e quasi ultimato una lampada pesce rosso. Già progettate ma non ancora iniziate la libellula e il geco.
Dopo ve le faccio vedere.