Perché devi averne proprio tanta, devi
essere davvero spaventato per essere sollevato, appena uscito da
messa, dal fatto che settecento persone muoiano annegate, devi essere
proprio terrorizzato per desiderare, tu che tieni alla famiglia
tradizionale, che affoghino le mamme coi bambini in braccio, i mariti
con le mogli incinte, i ragazzi che sono tutta la speranza
dei loro vecchi genitori.
Ma di cosa, esattamente hai così
paura?
Come si può chiamare, come si è
sempre chiamato se non un fifone, un codardo, un vile, chi sano e
pasciuto a salamelle e polenta ha tanta paura di qualcuno tanto più
debole, più misero, più disperato?
Sei così terrorizzato perché pensi
davvero che domani troverai Amal che si è appropriato della tua
officina di gommista, seduto alla cassa del tuo bar tabacchi, a
chiuderti in faccia il cancello del tuo capannone di minuteria
metallica?
Sei davvero convinto che “questa
gente”, se non la si farà morire per strada, prenderà possesso
della tua squallida villetta a schiera, del tuo garage piastrellato
in grés, delle tue tapparelle di plastica? Che caccerà via dalle sua scrivania alle Poste tua moglie dopo che ci è stata seduta vent'anni senza imparare
a usare il pc, che porterà via quel posto nella cooperativa di
facchinaggio a quel cretino di tuo figlio che mantieni da tre anni
fuori corso perché non sai cosa fartene di lui?
Di cosa hai paura? Che il muratore che
mandi all'alba sui ponteggi senza casco sia eritreo invece che
albanese? Che la donna che imbocca e lava il culo al nonno sia libica
anziché equadoregna? Che arrivi un somalo a vendere le rose invece
del pakistano che cacci via dal tuo apericena?
Quanto devi essere spaventato, quanta
fifa devi avere per perdere il lume della ragione e volere tutti
morti, settecento, settemila e sono sempre pochi a finire in pasto ai
pesci, ma anche a mitragliarli sarebbero sempre pochi, quanto devi
sentirti inerme e minacciato per volere come un topo in trappola
mordere a morte chi nemmeno sai chi sia, far fuori chiunque si
avvicini.
Di cosa hai paura? Che la prostituta
minorenne che ti cerchi ogni venerdì sera – perché tua moglie,
eh, si sa – sia invece che moldava yemenita?
Che una massaia siriana ti rubi il
posto in fila al supermercato?
Che la compagna di banco di tua figlia
invece che da Carugate venga dalla Libia? Che rubi il temperamatite
alla tua Sciàron?
Ma quanto, quanto si deve essere
vigliacchi per aver paura di qualcuno che scappa?