giovedì 29 dicembre 2011

Aprile 2008

martedì, 29 aprile 2008

C'è una differenza tra una selva, una foresta e un bosco. Per forza, se no non ci sarebbero tre diverse parole.
Però non è facile capirla standoci dentro. E nemmeno da lontano, da una collina molto in là.
Ci dev'essere una precisa distanza allora, intermedia ma forse non a metà strada, da cui si capisce come va chiamata esattamente.
I nomi delle cose sono questione di centimetri.

Postato da: sphera a 22:26 | link | commenti (14)


domenica, 27 aprile 2008

Timo, rucola, iris, ciliegio, basilico, nepitella, tulipano, rosmarino, menta, pervinca, rucola, peperoncino, prezzemolo, ortensia, rosa rosa, rosa rosa, fico, pervinca, pervinca, ortensia, rosa gialla, piracanta, geranietto tappezzante, falso gelsomino, iris, belladinotte, giglio di san giovanni, rosa rampicante bianca, peperone, nasturzio, bella di notte, oleandro bianco, salvia montana, ranuncolo, prezzemolo, gelsomino, nasturzio, rosa rampicante bianca, cosmea, basilico, salvia a foglia grande, origano, maggiorana, basilico rosso, pomodoro ciliegino, nasturzio, falso gelsomino, pervinca, acetosella, pomodoro ciliegino, rosa arancione, cosmea, anemone, malva, glicine, pervinca, nasturzio, mirtillo gigante, melo, pervinca, rucola, aglio, nasturzio, rosa bianca, prezzemolo, rosmarino, abete, pervinca, melograno, pervinca, belladinotte, biancospino, pomodoro ciliegino, peperoncino, ulivo, lavanda, peperone, zucchina, basilico, zucca, peperone, melanzana, aglio, cipolla, scalogno, cicoria, uva bianca, uva bianca moscatella, basilico limone, tulipano, lattughino, uva nera, lattughino, tulipano, margherita, alloro, menta piperita, noce, violetta, erba cipollina, nontiscordardime, cedrina, dragoncello, lantana, geranio odoroso, geranio odoroso, basilico rosso, basilico limone, peperoncino, finocchietto selvatico, zucca, basilico anice, geranio odoroso.

Gertrude Jekyll raccomandava: "piantare fitto."
Io pianto fitto, e sto pensando di comprare una trentina di metri d'orto, che qui manca lo spazio. Magari anche un paio di galline, un tacchino e un bidone grande con le anguille dentro.

Poi la vita: è folta.

Postato da: sphera a 19:18 | link | commenti (7)


domenica, 20 aprile 2008



C'è una volta quando senti odor di foglie, ed è iniziato l'autunno. Poi c'è una volta quando senti odor di erba, e comincia la primavera. E anche se faceva freddo era stasera.
Era stasera, quando sono scesa a comprare le sigarette alla Rosa Blu, la pizzeria sulla statale dove si va quando sono finite ed è già tardi.
Svoltando sullo stradone nel soffio dei camion, entrando in una disperata luce gialla dove la prima cosa che vedi è la gamba gonfia di qualcuno con un calzetto bianco ben tirato e un mocassino che sporge dal primo tavolo a destra, quasi sulla porta.
E dove ti vende le sigarette un signore tarchiato e desolato in canottiera e parannanza tutto l'anno, bianche ma non davvero bianche, mai. Perché il forno a legna è proprio lì dietro al banco, e lui è sempre sudato e attonito, estate e inverno, e si muove lento come una medusa. Sotto le sopracciglia unite da un triangolo di baffo umido gli occhi non ti guardano mai, mai a fuoco, mai davvero bene.
Ondeggia adagissimo e tu gli racconti il resto che ti deve con fare discorsivo, e finché non glielo dici che gli hai dato dieci sicché fanno cinqueeuroettoanta, resta lì vago sul cassetto della cassa aperto, le dita incerte, il pelo delle spalle imperlato di sudore.
E la sua moglie testardamente sorridente e disperatamente tinta in biondo prende in mano la situazione, e le monete. E ti dice ciao bella con tanto affetto che pensi ti salverebbe la vita a prezzo della sua, nel caso, mentre già un po' distratta porta un trancio discutibile a un tavolo di pensionati astiosi, che non la ringraziano e non rispondono al tuo buonasera. Slitta con le sue anche fiorate nella luce gialla, non hanno acceso tutte le luci stasera, solo quelle della sala piccola. E la rosa blu ticchetta e sfrigola civetta, fuori, addosso al respiro dei camion che sventolano lembi di carta e padane utilitarie.
Che odore di erba c'è, mammamia.


Postato da: sphera a 21:38 | link | commenti (2)



mercoledì, 16 aprile 2008



Intanto, la cavalletta.


Locuste al momento non ve ne posso mostrare. Probabilmente sono tutte rimpiattate con le antenne ben avvolte intorno ad aspettare che spiova.
Però c'è questa cavalletta, intanto. Che non è una cavalletta, ma il suo simulacro: il suo fantasma, magari. È quello che è una cavalletta in mancanza della cavalletta.
È anche l'esatto opposto dell'oca wireframe di qualche tempo fa: quella solo nervatura e struttura, questa solo involucro. E pensa, mi piacciono moltissimo tutte e due: l'oca senza oca intorno, la cavalletta senza cavalletta dentro.
Probabilmente è quello che sta tra le due, che è il difficile.

Postato da: sphera a 17:26 | link | commenti (1)





venerdì, 11 aprile 2008

Però il sotterraneo potrebbe essere anche progettato, oltre che per seppellirci la moglie, per custodire i fucili.
Perché qualche milione di fucili occupa in effetti un bello spazio e le massaie del guerresco popolo padano, così amanti dell’ordine e della pulizia da tagliare i ciliegi perché i loro leggiadri, delicati petali “fanno giù sporco”, presumibilmente non vogliono doppiette accatastate a rigare i comò o spingarde ammonticchiate sulle ottomane.
Si era anche parlato di cannoni, se non erro, e quelli certo non li puoi infilare nel sottolavello.
Il vicino, della cui padana fierezza si sono già avute orgogliose rivendicazioni, sta scavando una polveriera, una casamatta sotterranea. E una notte o l’altra delle prossime vedrò furtivi pedemontani in assetto di guerra stiparci dentro milioni di fucili, e carabine e colubrine, e mortai e schioppi, e casse di pallettoni e barili di polvere da sparo.
Dovrò stare attenta, prossimamente, a spegnere le sigarette nel cortile.

Postato da: sphera a 12:54 | link | commenti (2)
 


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