Il lavoro diurno, quello domenicale, quello serale, gli spostamenti e gli impegni muovono e ridefiniscono gli spazi per gli svaghi e il relax facendoli scivolare sempre più improbabilmente verso le ore notturne (“Ci vediamo verso le due e mezza?” “Mah, sì, facciamo anche le tre.”).
Per quanto riguarda i pasti e il sonno si accorpa e si semplifica (si sopravvive splendidamente con un pasto al giorno, ma mangiato e bevuto come si deve) ricavando opportuni momenti qua e là, ove possibile.
Ho bioritmi e fusi orari ormai più alterati di un frequent flyer che faccia diuturna spola tra Singapore, Quito e Crotone, ho in una mano il mestolo e nell’altra il mouse e li passo dall’una all’altra in volo: mentre volteggiano in aria approfitto per innaffiare il terrazzo.
Che è rigoglioso adesso, per quanto non molto fiorito: pare che dalle ultime concimazioni abbiano tratto giovamento soprattutto gli apparati fogliari, i cespi di basilicone sono ormai grandi come ortensie e peperoni e pomodori sono alti e vigorosi di verde ma senza traccia alcuna di fruttificazione. Mi adeguo alle scelte dei miei vegetali, interpretando liberamente la teoria del giardinaggio della non-azione di Fukuoka e semino rucola e prezzemolo e ortaggi da foglia.
Quello che davvero mi piacerebbe però è avere zucche e zucchine, tutto un terrazzo invaso da viticci e tralci come serpenti e fiori gialli e arancione dappertutto tra fogliolone palmate grandi come ventagli. Che poi il fatto che i fiori si possan mangiare, fritti o nel risotto o come ieri sera ripieni, mi piace ancora di più. Si mangiano anche violette e nasturzi, calendule e rose e l’idea di un giardino che si mangi tutto, fiori foglie frutti e radici, bellissimo e totalmente commestibile anche quella – molto - mi piace.
Sto evaporando in pensieri sconnessi: vado a bere un altro caffè, considerando che l’ultimo giro di danza stasera finirà dopo le due e sarà una sarabanda tzigana, non un composto minuetto.
Arrivo subito, o quasi.
Postato da: sphera a 14:02 | link | commenti (18)
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